EUROPA

Piernicola Pedicini (M5s): Dobbiamo pretendere giustizia

DOBBIAMO PRETENDERE GIUSTIZIA
Ormai il punto di partenza di ogni discussione si basa sull’assunto che quello dovuto al #Covid19 sia stato uno shock simmetrico con effetti asimmetrici.
Questo per dire che tutti i Paesi ne sono stati colpiti ma che alcuni hanno subito maggiori danni a causa della loro ridotta capacità fiscale (l’Italia, tanto per capirci).
Di conseguenza le proposte di soluzione si basano su questo presupposto e mirano a ripianare il danno sulla base del concetto di proporzionalità.
Ed è così che si peggiorano gli squilibri europei sempre a favore dei più forti.
Primo perché lo shock non è stato affatto simmetrico.
L’Italia, e successivamente anche la Spagna, hanno subito i maggiori danni e per di più li hanno subiti prima degli altri. 
Bisognerebbe tener presente che, grazie alle misure prese in Italia, gli altri Paesi hanno potuto reagire per ridurre il loro impatto economico e sanitario.
Ma si sa, i tedeschi, gli olandesi, gli austriaci, eccetera… non ammetteranno mai che c’è da ringraziare l’Italia e da riparare ai danni che più di tutti ha subito.
La BCE ha provato a farlo sospendendo quel principio di proporzionalità (Capkey e issuer limit) che oggi rischierebbe di mettere a rischio la tenuta dell’intera economia europea.
Tuttavia, con un tempismo da fare invidia ai migliori orologiai svizzeri, la Corte Costituzionale tedesca ha emesso una sentenza che mira ad intimidire l’azione della BCE, non solo nel presente ma anche per il futuro.
Con il programma #PEPP, la BCE si è impegnata a acquistare titoli di stato per 750 Mld € e, sebbene la sentenza si riferisca al vecchio Quantitative Easing, la #Germania non poteva permettere che si venisse in soccorso all’Italia (ma anche a Francia e Spagna) senza pagare la tangente ai Bund tedeschi sul mercato a tassi negativi.
Eppure nessuna Corte Costituzionale si è espressa sulla sproporzione che discende dalla sospensione del divieto degli aiuti di Stato con i quali la Germania, dopo aver assorbito i capitali dai Paesi della periferia europea, può sostenere le sue imprese e la sua industria sul mercato, laddove gli altri Paesi ne usciranno con le ossa rotte.
Della concorrenza sleale non si preoccupa nessuno in Germania?
E del surplus commerciale, vietato, dalle regole dell’Unione ma violato dai tedeschi puntualmente e senza che nessuno potesse neanche accennare ad una “procedura di infrazione” senza sembrare blasfemo, nessuno dice niente in Germania?
Nell’ultimo Consiglio della BCE sono state annunciate le nuove misure che rafforzano i programmi di finanziamento alle banche (LTRO, TLTRO e il nuovo PELTRO) con incentivi e trasferimenti all’economia reale basati su interessi ultra negativi.
Programmi per oltre 3000 Miliardi di Euro.
Un’altra evidente sproporzionalità nella direzione sbagliata, purtroppo.
Perché basterebbe che quel denaro venisse riversato direttamente all’economia reale, presto e senza nessuna condizionalità, per salvare capra e cavoli, compreso l’economia tedesca.
Si avvicinerebbe anche l’ambito risultato della stabilità dei prezzi che da statuto rappresenta proprio il primo obiettivo BCE.
E invece no.
E perché no?
Perché il sistema delle banche private e i Paesi del Nord, devono continuare a guadagnarci fino all’osso, anche se sulla pelle e sulle sfortune dei Paesi che hanno subito i maggiori danni.
Almeno si mettano vincoli seri per favorire il trasferimento della liquidità nell’economia reale e non solo incentivi o blande condizionalità.
Questo perché, visto che ormai coesistono aree di piena deflazione in Unione Europea, non basta aumentare la base monetaria per aumentare l’inflazione, bisogna preoccuparsi prima di tutto della distribuzione equa della liquidità.
Bisogna evitare i colli di bottiglia che specialmente nel corso delle crisi economiche, creano straricchi e strapoveri.
E per farlo non bisogna chiedere solidarietà.
Mi sono rotto le scatole di questa parola che ormai usano tutti a sproposito.
Qui non si tratta di chiedere alla Germania, agli altri Paesi del Nord, al sistema bancario, di venire incontro agli altri, qui si tratta di PRETENDERE che non facciano altri profitti sulla pelle delle persone.
Qui si tratta di pretendere giustizia!

Oggi avevo solo un minuto in Commissione #ECON per fare una domanda al vicepresidente della Bce, Luis de Guindos.
Questo è quanto avrei voluto dire e che ho provato a sintetizzare nel mio intervento.

Agenzia Italia News

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